Gāyatrī mantra
Il Gāyatrī Mantra, gioiello della tradizione vedica radicato nel Rigveda (RV 3.62.10), ha attraversato millenni mantenendo intatta la sua potenza spirituale. Questo antico tesoro di saggezza, attribuito al ṛṣi Viśvāmitra, trova una nuova e profonda interpretazione nell’insegnamento di Śrī Tathāta, che ne svela il significato per il mondo contemporaneo.
Il mantra, nella sua forma sanscrita, recita:
ॐ भूर्भुवः॒ स्वः । तत्स॑वितुर्वरे॑ण्यं भ॒र्गो॑ दे॒वस्य॑ धीमहि । धियो॒ यो नः॑ प्रचो॒दया॑त् ॥
Oṃ bhūr bhuvaḥ svaḥ tát savitúr váreṇ(i)yaṃ bhárgo devásya dhīmahi dhíyo yó naḥ pracodáyāt
La profonda interpretazione offerta illumina il significato esoterico del mantra:
“Riconnettiamo i nostri 3 corpi primari (fisico, pranico e mentale) con i corrispondenti piani dell’universo. Possa l’energia del sole risvegliare dentro di noi l’energia della Sorgente Suprema (che questa stessa energia solare riflette). Tramite la meditazione invitiamo questa radianza splendente a divinizzare il nostro essere, fino a permetterci di conseguire l’intelligenza divina e l’illuminazione completa.”
Particolare enfasi viene posta sulle prime tre vyāhṛti: bhūr bhuvaḥ svaḥ. Queste rappresentano i tre lokas o piani dell’esistenza:
Bhur-loka: il piano terrestre, corrispondente al nostro corpo fisico.
Bhuvar-loka: il piano pranico, legato alla nostra energia vitale.
Svar-loka: il piano celeste, connesso alla nostra mente.
La recitazione di queste vyāhṛti ha il potere di riconnettere il microcosmo umano al macrocosmo universale, una connessione vista come essenziale per il benessere dell’umanità. Molti dei turbamenti dell’umanità moderna deriverebbero proprio dalla disconnessione da questi tre piani dell’esistenza.
Il Gāyatrī Mantra, composto da 24 sillabe in metrica gāyatrī, riflette nella sua struttura la perfezione e l’armonia cosmica che cerca di invocare. La sua pratica regolare può portare a una profonda trasformazione personale, creando un ponte tra i nostri corpi sottili (śarīra) e i corrispondenti piani cosmici, riportando armonia e equilibrio nella nostra vita.
Questa interpretazione offre una prospettiva unica che unisce la saggezza antica alla comprensione moderna. Presenta il mantra non solo come una preghiera, ma come uno strumento potente per la riconnessione cosmica e la crescita spirituale, particolarmente rilevante nel nostro mondo moderno spesso disconnesso dalle sue radici spirituali.
La pratica del Gāyatrī Mantra diventa un mezzo per risvegliare la nostra coscienza cosmica, allineando i nostri corpi sottili con i piani universali corrispondenti. Questo processo di riallineamento è visto come cruciale per superare lo stato di turbamento in cui versa l’umanità contemporanea.
In conclusione, il Gāyatrī Mantra emerge come un ponte tra l’antico e il moderno, tra il microcosmo e il macrocosmo, offrendo una via per la guarigione e l’elevazione spirituale dell’individuo e, attraverso esso, dell’intera umanità.